L'italia dei Poteri Occulti

Questo libro riapre il caso Calvi a un quarto di secolo dagli eventi. Mettendo i fatti nel loro contesto storico, l’autore inglese Philip Willan offre una nuova chiave di comprensione della morte misteriosa a Londra dell’uomo conosciuto come il “banchiere di Dio”. Era un’epoca di conflitto sordo e sotterraneo tra il comunismo dell’Est e il capitalismo spregiudicato dell’Occidente. Il Vaticano, e il papa polacco Giovanni Paolo II, si trovavano a un punto di snodo tra le due superpotenze, come anche Roberto Calvi, che rappresentava gli interessi economici della Chiesa e finì stritolato tra i due blocchi contrapposti.

Willan ricostruisce la complessa vicenda attraverso interviste con i protagonisti, documenti inediti, un attento studio delle carte processuali, e in base alle udienze del processo per omicidio della corte d’assise di Roma. E' stato l’unico giornalista a seguire il processo dall’inizio alla fine.

L’Italia dei Poteri Occulti riesamina l’originale inchiesta londinese e cerca spiegazioni per la sua frettolosità e superficialità. Rivela il ruolo, fin’ora sottovalutato, di alcuni protagonisti poco conosciuti della tragedia. Per esempio: Sergio Vaccari, un trafficante di droga con base a Londra, è ora sospettato di aver svolto un ruolo cruciale nell’omicidio. In base a documenti inediti, Willan svela il trattamento insolitamente mite che ha ricevuto negli Stati Uniti dopo un arresto per traffico di cocaina e addombra la possibilità di un suo collegamento alla CIA.

Esamina il ruolo di Colin McFadyean, sofisticato avvocato della City e possibile modello per il personaggio di James Bond. Il biglietto da visita di McFadyean fu trovato in tasca a Calvi, ma la polizia londinese archiviò rapidamente il suo “non ruolo” nella vicenda. Invece, McFadyean aveva influenti contatti nei circoli finanziari frequentati da Calvi ed era stato reclutato nel servizio di intelligence della Marina Militare britannica durante la seconda guerra mondiale da Ian Fleming in persona, cioè dall’autore dei romanzi di James Bond.

Chiarisce anche il ruolo di Hans Kunz, l’uomo d’affari svizzero che provvide a molti degli spostamenti dell’entourage di Calvi negli ultimi giorni di vita del banchiere. Kunz fu protagonista dello spostamento strategico di risorse planetarie, contribuendo alla fortuna del petroliere russo-americano Armand Hammer con la sua abilità nel corrompere funzionari governativi libici.

Il libro mette a fuoco i rapporti fra il banchiere cattolico e la P2, organismo filo-atlantico che controllava il mondo degli affari dell’epoca. Esamina i collegamenti fra Calvi e la strage di Bologna, atrocità per la quale fu accusato dallo screditato supertestimone Elio Ciolini – accusa che può aver accelerato la sua precipitosa fuga verso Londra. E rivela i collegamenti del Banco Ambrosiano con il traffico di armi verso il Medio Oriente, un’attività pericolosa che avrebbe contribuito alla morte di Calvi e che conferisce alla storia un elemento di sorprendente attualità.

Il libro esamina anche un’ipotetica “pista britannica”, che collega la morte di Calvi alla guerra delle Falkland, e chiama in causa direttamente i servizi segreti di Sua Maestà.
Ma mette a nudo, soprattutto, l’immagine di un’Italia governata da forze oscure e irresponsabili, dove qualsiasi mezzo è giustificato dall’emergenza della guerra fredda. E dove potenti politici e prelati si trovano alleati occasionali di boss mafiosi e balordi della Banda della Magliana. Senza verità, questa sconfortante realtà può sempre ritornare.
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«Un libro pieno di storie incredibili ma vere. Un viaggio coraggioso nei trent’anni di guerra fredda che hanno seguito la fine del secondo conflitto mondiale.» Lobster

«Una ricerca meticolosa, dietro a un libro che elargisce rivelazioni sorprendenti e garantisce una piacevole lettura.» Bloomberg